SERVIZIO NAZIONALE PER L'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Saluto degli insegnanti di religione cattolica

Ringrazio il Servizio Nazionale Irc, nella persona del Responsabile, Don Vincenzo Annicchiarico, per avermi dato l’opportunità in questa sede, di porgere un saluto, in rappresentanza di tutti gli Idr. Saluto le autorità qui presenti, in particolare, Sua Eminenza il Card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, l’Onorevole Maria Stella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, […]
23 Aprile 2009

Ringrazio il Servizio Nazionale Irc, nella persona del Responsabile, Don Vincenzo Annicchiarico, per avermi dato l’opportunità in questa sede, di porgere un saluto, in rappresentanza di tutti gli Idr. Saluto le autorità qui presenti, in particolare, Sua Eminenza il Card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, l’Onorevole Maria Stella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e i Responsabili Irc delle varie Diocesi d’Italia.
Facendomi interprete di tanti Idr, che come me svolgono, in comunione con la Chiesa, un servizio istruttivo ed educativo a favore dei ragazzi nella Scuola italiana, attraverso la specificità disciplinare dell’Irc – colleghi incontrati nei numerosi corsi di formazione e aggiornamento offerti con acutezza e lungimiranza dagli Uffici Irc a livello diocesano, regionale, nazionale – ritengo sia importante sottolineare qui il valore della proposta culturale dell’Irc, oggi ormai riconosciuto e apprezzato peraltro nel mondo della Scuola, ma anche la valenza educativa di tale disciplina, nel suo peculiare contributo alla
maturazione “piena” della persona umana.
L’Irc, infatti, persegue le finalità proprie della Scuola e come ogni disciplina scolastica, non è fine a se stessa, ma è diretta a formare la persona nella sua globalità. A maggior ragione oggi, che la questione educativa è in primo piano e sempre più urgente è prendersi cura dei bisogni profondi dei ragazzi che, in vari modi, esprimono la loro richiesta di aiuto domandando di essere accompagnati nel processo di maturazione personale e relazionale verso l’età adulta.
L’Irc mette al centro proprio la persona e i suoi bisogni, “tutta” la persona, considerandola nelle sue molteplici dimensioni, tra cui quella religiosa, che è propria di ogni essere umano nel suo naturale slancio verso ciò che lo trascende, nella sua radicale apertura alle domande di senso.
Gli insegnanti di Religione cattolica desiderano rispondere con sempre maggior competenza ai bisogni educativi emergenti, non solo consolidando e potenziando la preparazione culturale-disciplinare e progettuale didattica, come d’altra parte si è fatto e si fa nel tradizionale percorso formativo di base e di aggiornamento, ma anche, in special modo curando l’interiorità, la spiritualità – in questo è preziosa, Eminenza, la nostra appartenenza ecclesiale – ma anche formandosi nell’ambito delle strategie comunicativorelazionali,
oggi essenziali per ogni docente che intenda costruire relazioni e dinamiche di apprendimento motivanti e significative per la vita di ciascun allievo e di ciascuna allieva.
Nel processo di riforma della Scuola, poi, Onorevole Ministro, siamo grati per la sua attenzione alla disciplina e siamo pronti a metterci in discussione e a renderci disponibili alle necessarie sperimentazioni, per un miglioramento della qualità della Scuola e dell’Irc in essa. In questo quadro, esprimiamo apprezzamento per la volontà che Lei, Signor Ministro, ha espresso di voler affrontare, insieme alla Conferenza Episcopale Italiana, anche la questione relativa alla valutazione dell’Irc, per giungere ad una soluzione condivisa.
Una prospettiva per il futuro sarà il mettere in circolo le competenze acquisite, coltivandole nell’ottica della formazione permanente, umile e partecipata e che coinvolga possibilmente anche docenti di altre discipline, famiglie e realtà educative del territorio, avendo come meta fissa il servizio educativo a favore dei ragazzi.